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Cosa vuol dire che sarà un Milan “modello NBA”

Massimiliano Allegri ha iniziato a costruire il Milan secondo la sua idea. Nessuna esposizione superflua, solo organizzazione, metodo e uomini di fiducia. Lo staff tecnico sta prendendo forma con figure scelte direttamente dall’allenatore livornese, legate da anni di esperienze comuni. Il Milan non avrà le coppe nella prossima stagione: un dettaglio non secondario. Meno viaggi, più campo. Allegri sa che questo potrebbe rivelarsi un vantaggio decisivo nella corsa al vertice, proprio come accaduto al Napoli quest’anno.
Come riporta Tuttosport, il club ha deciso di seguire il modello NBA, puntando su un “head coach” con pieni poteri e un team tecnico su misura. Marco Landucci, collaboratore di Allegri dal 2006, sarà ancora al suo fianco. Con lui, Simone Folletti per i portieri, già presente dai tempi della Spal. Tornano anche nomi noti come Aldo Dolcetti, amico di lunga data, e Francesco Magnanelli, già con Allegri al Sassuolo. C’è poi Maurizio Trombetta, ex vice di Galeone, il mentore di Max. Tutto ruota attorno a una struttura tecnica compatta, affiatata e operativa sin dai primi giorni. Non a caso, il raduno è già fissato per il 7 luglio, con test fisici programmati per il 4 e il 5.
La sfida più attesa sarà contro il Napoli di Antonio Conte. Un duello che affonda le radici nel 2012, quando l’allora Juve dell’allenatore pugliese soffiò lo Scudetto al Milan proprio di Allegri. Da allora, otto confronti diretti: cinque vittorie per Conte, una sola per Max. Ora, le strade si incrociano di nuovo. Il Milan riparte da un progetto tutto italiano, guidato da un tecnico che ha fame, idee chiare e il desiderio di prendersi una rivincita. Con un anno intero a disposizione per prepararla.

