Furlani fa chiarezza su tutto, anche sul ruolo di Ibra

Il Milan ha rotto gli indugi. Dopo settimane di attesa, la società ha presentato ufficialmente il nuovo corso sportivo davanti ai microfoni, alzando il sipario su una stagione che segnerà una netta discontinuità con il recente passato. Giorgio Furlani ha guidato il media briefing organizzato ieri in sede, affiancato da Igli Tare, per illustrare non solo i volti nuovi, ma soprattutto la filosofia che guiderà il club nei prossimi anni.

Igli Tare – come già annunciato da settimane – è il nuovo direttore sportivo e Massimiliano Allegri torna sulla panchina rossonera. Due figure di peso, entrambe con un passato carico di vittorie, chiamate a rilanciare le ambizioni del Milan: «Abbiamo preso un allenatore con esperienza, italiano, che conosce la Serie A. Non sono gli unici acquisti che verranno fatti – ha spiegato Furlani -. Il nostro obiettivo è lo stesso di prima: dobbiamo essere competitivi e puntare a vincere i trofei». L’ad ha anche chiarito il nuovo equilibrio interno, indicando in Tare la figura centrale della progettualità sportiva, mentre Ibrahimovic — pur non ricoprendo un ruolo aziendale — manterrà un’influenza strategica a livello di proprietà.

Sul fronte calciomercato, il Milan non cede alle pressioni. Furlani ha parlato chiaro: i giocatori sotto contratto non sono automaticamente in vendita, anche se gli interessamenti non mancano: «Se ci sono degli interessamenti per i nostri giocatori, è perché viene riconosciuto che sono forti». Smentito un possibile addio imminente di Maignan: «C’è stato interesse da una società inglese, ma non è stato ritenuto interessante». Infine, rassicurazioni su Pulisic: il rinnovo non è urgente, «ha ancora tre anni di contratto». Il messaggio è diretto: il Milan riparte da basi solide, con l’obiettivo dichiarato di tornare subito competitivo.