Calciomercato
Milan, con Modric e Rabiot non sarà più lo stesso: i numeri impressionano

La Gazzetta dello Sport sottolinea come i nuovi acquisti portino esperienza e mentalità vincente.
Nell’edizione odierna, la Gazzetta dello Sport analizza le difficoltà del Milan dopo lo scudetto 2022. Prima il quarto posto raggiunto solo grazie alla penalizzazione della Juventus, poi l’ottavo posto dell’ultimo campionato, segnato da un gruppo giudicato poco concentrato e poco affamato. La dirigenza ha scelto di intervenire sul mercato per colmare il vuoto di leadership, puntando su giocatori vincenti e abituati alla pressione dei grandi palcoscenici.
Luka Modric, palmarès da leggenda e leadership silenziosa
Il quotidiano mette in primo piano l’arrivo di Luka Modric, descritto come un fuoriclasse senza tempo. Nel suo palmarès figurano sei Champions League, quattro titoli di Liga, cinque Supercoppe spagnole, due Coppe nazionali, cinque Mondiali per club e numerosi premi individuali, tra cui il Pallone d’Oro. Capitano della Croazia con 188 presenze, Modric ha dichiarato: «Al Milan è tutto perfetto» aggiungendo che quello rossonero «è uno dei più grandi club al mondo, per cui non può accontentarsi della mediocrità ma puntare a vincere».
La Gazzetta sottolinea il suo carisma discreto, una leadership diversa da quella di Ibrahimovic, ma potenzialmente determinante per stimolare Rafa Leao e i giovani rossoneri.
Adrien Rabiot e gli altri rinforzi per alzare livello ed esperienza
Accanto a Modric, ecco Adrien Rabiot, che porta 21 trofei conquistati tra Juventus, PSG e Nazionale francese, tra cui uno scudetto, due Coppe Italia, cinque Ligue 1 e una Nations League. La Gazzetta ricorda come la sua esperienza in Serie A possa avere un peso specifico importante. In evidenza anche altri acquisti: Jashari, protagonista in Belgio con premio di miglior centrocampista e una Coppa nazionale, Estupinan, vincitore dell’Europa League con il Villarreal, e Nkunku, con titoli conquistati in Francia, Germania e Inghilterra. A completare il quadro, il ritorno di Massimiliano Allegri in panchina, considerato un tassello decisivo per restituire equilibrio e competitività alla squadra.

