Calciomercato
Il Milan non ha ancora risolto il “problema Origi”

I colloqui tra il Milan e Divock Origi si complicano: l’attaccante pretende una buonuscita troppo alta.
Il mercato del Milan non si chiude con gli acquisti: c’è ancora da risolvere la questione legata ad alcuni giocatori fuori dal progetto tecnico. La società lavora su più fronti per alleggerire la rosa e trovare soluzioni rapide, così da liberare risorse economiche in vista delle prossime mosse. Tra i dossier aperti ce n’è uno particolarmente complicato, collegato Divock Origi, attaccante che non ha inciso durante la sua esperienza in rossonero e che resta ai margini del gruppo.
Origi chiede una buonuscita, il Milan non accetta le condizioni
Secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, i colloqui tra Milan e Divock Origi per la risoluzione del contratto hanno subito una brusca frenata. L’attaccante belga non intende rinunciare a una parte consistente del suo ingaggio e avrebbe chiesto “più della metà dei 4 milioni di euro annui” come buonuscita. Una cifra considerata eccessiva dalla dirigenza, che non ha mai mostrato apertura verso questa ipotesi.
La distanza tra le parti è evidente: da un lato la volontà del giocatore di ottenere un’uscita economicamente vantaggiosa, dall’altro il club che non vuole caricare ulteriormente il bilancio dopo un apporto giudicato nullo nelle stagioni passate. Il Milan punta a chiudere senza esborsi extra, ma il muro di Origi ha complicato il percorso.
Passo indietro dell’attaccante, tempi più lunghi per l’accordo
L’irrigidimento delle posizioni ha portato a un rallentamento concreto. Origi ha fatto un passo indietro rispetto a una possibile intesa, allungando i tempi della trattativa. La società rossonera, però, mantiene i contatti con l’entourage del calciatore per cercare un compromesso che possa soddisfare entrambe le parti.
Il Milan non vuole trovarsi a stagione iniziata con un giocatore fuori progetto ancora in organico. Per questo motivo le prossime settimane saranno decisive per sciogliere il nodo. La risoluzione resta la strada preferita, ma solo a condizioni sostenibili per le casse del club. Resta da capire se il belga abbasserà le proprie pretese o se si arriverà a una rottura definitiva.

