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Per Braida il Milan di Allegri può vincere lo scudetto: c’è un motivo preciso

Ariedo Braida è sicuro: il Milan può dire la sua per lo scudetto. L’ex dirigente ha spiegato perché crede nei rossoneri.
Il Milan di Massimiliano Allegri ha iniziato la stagione con segnali incoraggianti e un’identità in costruzione. Dopo l’ottavo posto dello scorso anno e un’estate segnata da cambiamenti profondi, l’obiettivo resta tornare stabilmente ai vertici della Serie A. Ariedo Braida, storico dirigente rossonero, ha analizzato il momento attuale della squadra in un’intervista a Tuttomercatoweb, sottolineando punti di forza e aree dove crescere. Le sue parole riflettono l’esperienza di chi conosce bene cosa significhi gestire il Milan, soprattutto nei periodi di transizione.
Il Milan può competere in Italia grazie al calendario meno impegnativo
Per Braida, il Milan ha la possibilità di dire la sua nella lotta al vertice. «In Italia il Milan può lottare, non c’è una squadra dominante. Il Napoli è forte, l’Inter ha avuto qualche problema, la Juventus inizia a prendere quota ma il Milan è lì». Un’osservazione che mette in risalto un aspetto spesso sottovalutato: il vantaggio di disputare solo una partita a settimana, senza l’impegno delle coppe europee. Questo fattore, secondo l’ex dirigente, diventerà cruciale nei mesi più intensi della stagione, quando le rivali saranno costrette a dosare energie e rotazioni.
La rosa di Allegri, pur con innesti importanti come Luka Modric e Adrien Rabiot, resta in fase di amalgama. Ma la condizione di poter lavorare senza pressioni aggiuntive permette allo staff di concentrarsi su crescita tattica e compattezza.
Allegri, disciplina e il valore dei giovani in un Milan in evoluzione
Il lavoro del tecnico livornese è stato apprezzato da Braida soprattutto per il metodo: «La prima cosa che ha fatto da quello che vedo è stato rimettere le cose a posto attraverso la disciplina». Un concetto che l’ex dirigente considera fondamentale, in grado di restituire ordine e solidità a una squadra che aveva smarrito certezze.
Il riferimento a Modric è chiaro: «Modric poi è un campione». La sua leadership tecnica, unita all’esperienza internazionale, può diventare la chiave per accelerare la crescita del gruppo. Sul tema dei giovani, Braida non ha dubbi: «Devono giocare i giovani? Sì, ma non è sinonimo di bravura, deve giocare chi sa farlo. Cosa c’entra l’età? Se sei bravo puoi avere 16 anni o 40, ma devi giocare».
Un pensiero che restituisce una visione pragmatica: il Milan deve puntare su chi ha qualità, indipendentemente dall’età, lasciando da parte il dibattito generazionale. Con questa filosofia, Allegri ha la possibilità di costruire una squadra equilibrata, competitiva e in grado di sorprendere.

