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Cosa farà il Milan coi terreni di San Donato: c’è un’idea ed è bellissima

Il Milan conferma la centralità del nuovo stadio nell’agenda societaria, ma il club guarda anche alla valorizzazione dei terreni acquistati a San Donato. Dopo l’investimento nell’area San Francesco, via Aldo Rossi dimostra di voler gestire con attenzione ogni scelta legata al patrimonio immobiliare, senza fretta. L’attenzione del club non è solo sul campo: i terreni rappresentano un’opportunità strategica per attività sportive, commerciali e di intrattenimento, consolidando la presenza rossonera nella zona.
Tre ipotesi concrete al vaglio del Milan per i terreni di San Donato
Secondo Marco Pasotto, giornalista di gazzetta.it, tre sono le opzioni principali considerate dalla società: trasferire in tutto o in parte il settore giovanile rossonero dal Vismara, sviluppare un progetto a vocazione sportiva e commerciale oppure rivendere l’area. Il club valuterà le alternative nei prossimi mesi insieme al Comune di San Donato, competente per il piano regolatore. Il presidente Scaroni ha commentato al Corriere della Sera: «Abbiamo speso 40 milioni e manteniamo l’idea di portarci attività sportive». L’obiettivo è chiaramente dare valore all’investimento e mantenere una continuità con il progetto stadio, senza trascurare la componente economica e sociale del territorio.
Questioni burocratiche e opportunità future per il Milan
Il percorso verso la realizzazione del progetto non è privo di ostacoli. Una recente sentenza del Tar ha annullato la delibera del 2021, che autorizzava il progetto SportLifeCity con arena e strutture collaterali, a seguito del ricorso del Consorzio Quartiere Affari per volumi di area verde mai completati. Questo significa che la futura destinazione dei terreni potrebbe dover ripartire da zero sul piano burocratico. Nonostante ciò, il Comune di San Donato mantiene un atteggiamento positivo, accogliendo l’ipotesi di progetti sportivi o multifunzionali sul sito. Per il Milan, questo momento offre l’occasione di definire una strategia precisa e di rafforzare il legame con la città, sfruttando un patrimonio che può rivelarsi decisivo per lo sviluppo futuro della società.

