Modric al Milan gioca più e meglio rispetto all’ultima stagione al Real Madrid

Luka Modric a quasi 40 anni sorprende tutti: il Milan si gode un campione ancora decisivo e instancabile.

L’arrivo di Luka Modric, libero dopo 13 stagioni al Real Madrid, ha portato entusiasmo e curiosità tra i tifosi rossoneri. In pochi, però, avrebbero scommesso su un impatto tanto immediato da parte di un calciatore che ha già scritto pagine importanti della storia del calcio europeo. Oggi, a quasi 40 anni, il croato non solo regge il ritmo, ma trascina il Milan con prestazioni di grande intensità.

I dati fisici sorprendono e spiegano la forza di un campione senza tempo

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, i test atletici svolti in questo inizio di stagione hanno certificato come il fisico di Modric tenga ancora in modo eccezionale. La rosea scrive che Luka “ha la fluidità di corsa di un giovane, così come la resistenza e la capacità di ripresa”. A fare la differenza sono la passione per il lavoro, la cura maniacale del proprio corpo e una routine consolidata negli anni. Prima e dopo gli allenamenti, il croato non rinuncia mai a programmi personalizzati di riscaldamento e recupero, abbinati a un’alimentazione controllata.

Il risultato si vede anche nel minutaggio: con il Milan, in queste prime uscite stagionali, Modric è rimasto in campo per il 70% dei minuti giocati, una percentuale nettamente superiore rispetto a quella registrata nell’ultima stagione al Real Madrid, ferma sotto il 50%. L’effetto è numerico ma non solo: ogni volta che scende in campo, l’ex Pallone d’Oro è decisivo. Assist a Lecce per Loftus-Cheek, gol decisivo contro il Bologna, qualità nelle verticalizzazioni e dedizione nella fase difensiva…

Il metodo Modric e il rapporto con Allegri che ha cambiato il Milan

Se i rossoneri oggi possono beneficiare di questo Modric, è perché il croato ha un approccio rigoroso anche agli allenamenti. Da quando è arrivato a Milano non ha saltato una sola seduta, curando ogni dettaglio insieme ad Allegri e al suo staff. Per lui la partita è una conseguenza naturale della preparazione quotidiana, un modo di intendere il calcio che lo ha reso un esempio per i compagni.