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News Milan, Ibrahimovic a tutto tondo: l’intervista a “This is me” su Canale 5

Zlatan Ibrahimovic con occhiali da sole sugli spalti della finale di Coppa Italia Primavera a Milano

Zlatan Ibrahimovic, oggi Senior Advisor di RedBird, si racconta a “This is me” su Canale 5: l’addio al calcio, il legame eterno con il Milan e la nuova vita dopo il ritiro.

Nel corso della prima puntata di This is me, andata in onda su Canale 5, Zlatan Ibrahimovic, oggi Senior Advisor di RedBird, ha ripercorso il momento più intenso della sua carriera: il giorno dell’addio al calcio. L’ex fuoriclasse svedese ha spiegato di aver voluto vivere quell’istante senza filtri: «È stato un giorno molto speciale perché il giorno prima mi spiegarono il programma, ma io dissi “Non voglio sapere niente”, mi devono uscire emozioni spontanee».

Il suo discorso a San Siro, tra le lacrime dei compagni e dei tifosi, rimane uno dei momenti più emozionanti della recente storia rossonera. «Prima di decidere di smettere avevo paura, perché ho sempre giocato a calcio, ma ho accettato. Sono fortunato con i tifosi del Milan, perché mi hanno accolto la prima volta con felicità, poi con amore». L’ex numero 11 ha poi ricordato l’ultimo scudetto vinto con il Milan, definendolo «il più soddisfacente della mia carriera».

Il legame con il club è stato così forte da rendere difficile trattenere le emozioni: «Mi hanno messo in difficoltà anche i miei ex compagni, perché quando ero in mezzo al campo speravo di trovare forza da loro ma iniziarono a piangere. Poi cercai forza da mia moglie, ma anche lei piangeva. Allora ultima chance i tifosi, che anche loro piangevano, e quindi è uscito tutto dal cuore».

L’amore per il Milan e la vita dopo il calcio

Oggi Ibrahimovic vive una nuova dimensione, ma il suo legame con i colori rossoneri resta indelebile. «Sarai milanista per sempre?» gli ha chiesto il conduttore. La risposta, secca e sincera: «Per sempre. Perché quello che il Milan mi ha dato non lo dimenticherò mai. Mi hanno dato felicità. La seconda volta solo amore».

Nel suo racconto emerge il senso di appartenenza verso una squadra che ha saputo accoglierlo in due momenti diversi della carriera, con due ruoli diversi ma la stessa intensità. «Giocavo con giocatori 20 anni più giovani di me. Mi manca l’adrenalina in campo, però dopo che hai accettato provi a trovare altra adrenalina ma non sarà mai uguale».

Ibrahimovic, oggi dirigente, mantiene lo spirito competitivo di sempre ma mostra anche un lato più riflessivo, lontano dall’immagine di calciatore impenetrabile che lo ha accompagnato per anni. Il suo contributo in questa nuova veste dirigenziale punta a trasmettere al gruppo la mentalità vincente che lo ha sempre contraddistinto, elemento che RedBird considera fondamentale per il futuro del Milan.

Disciplina, famiglia e lotta contro il razzismo

Nel corso dell’intervista, Ibrahimovic ha parlato anche della sua vita privata, del rapporto con i figli e delle lezioni che desidera trasmettere loro. «I miei figli giocano a calcio. Non è facile per loro, ma hanno un po’ questa mentalità che sono più forti di me. L’importante è che stanno bene, in salute, e lo fanno per se stessi».

Sul ruolo di padre, ha aggiunto: «Sto provando di dividere l’Ibra professionista dal papà. Quello che insegno loro è disciplina, rispetto e indipendenza. Se riescono in questo significa che ho fatto bene il lavoro di papà». Parole che mostrano un Ibrahimovic più umano, consapevole della responsabilità di essere un punto di riferimento non solo sportivo ma anche familiare.

Non è mancato un passaggio su episodi di razzismo, come quello vissuto durante un Roma-Milan del 2021: «In 50mila urlavano “Sei uno zingaro” dopo il gol. Faccio finta di non sentire perché ne volevo ancora di più, perché così mi caricavano». Un atteggiamento di forza che lo ha accompagnato per tutta la carriera.

Infine, una riflessione che sintetizza il suo percorso e la sua filosofia di vita: «Per arrivare devi lavorare. Niente è gratis nella vita, e se lavori arrivano le cose». Una frase che riassume l’essenza di Zlatan Ibrahimovic, uomo e leggenda, ancora oggi simbolo di mentalità vincente e amore eterno per il Milan.

Zlatan Ibrahimovic e Giorgio Furlani con la Supercoppa Italiana 2025 a Riyad
Zlatan Ibrahimovic e Giorgio Furlani posano con la Supercoppa Italiana 2025 conquistata dal Milan, dopo la finale giocata a Riyad (fonte: Image Photo Agency/via Delta Pictures) – www.noimilan.it

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