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Milan, Ravezzani non fa sconti: attacco diretto alla dirigenza
Il 2-2 contro il Parma lascia il Milan con una sensazione di incompiuto. Dopo un avvio convincente e due reti nei primi venticinque minuti, la squadra di Massimiliano Allegri ha smarrito lucidità, subendo la rimonta dei gialloblù. Il gol di Bernabé nel finale di primo tempo ha cambiato l’inerzia della gara, e nella ripresa i rossoneri non hanno mostrato la stessa determinazione. Il pareggio, che poteva essere evitato, diventa così un campanello d’allarme per una squadra che ambisce a restare ai vertici della Serie A.
Tra le note negative, spiccano le prove di Estupiñán e Nkunku, due tra i volti nuovi più attesi dell’estate. Il primo ha faticato a imporsi sulla fascia, mentre il secondo non ha ancora trovato la giusta collocazione tattica. Entrambi sono finiti sotto la lente di critica dopo un avvio di stagione incolore. Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia, ha commentato su X senza giri di parole: “Curioso che gli acquisti più costosi del Milan (Giménez, Jashari, Nkunku, Estupiñán) finora abbiano dato un contributo quasi nullo alla squadra. Eppure sono costati 130 milioni. Unica eccezione Ricci (20 milioni) e forse De Winter (20 milioni)”. Una riflessione dura, ma condivisa da una parte della tifoseria che si aspettava un impatto diverso da giocatori pagati cifre così elevate.
Il caso più emblematico resta Ardon Jashari, arrivato dopo una lunga trattativa con il Bruges e subito fermato da una frattura al perone destro. Il centrocampista svizzero, finora, ha collezionato appena 40 minuti complessivi tra campionato e Coppa Italia. Tornato tra i convocati per le sfide contro Roma e Parma, non ha ancora ritrovato la condizione per tornare protagonista. La speranza del club è che possa contribuire nella seconda parte della stagione, soprattutto in un reparto che, al netto di Modric e Ricci, manca di profondità e alternative affidabili.
Altro nome deludente è quello di Santiago Giménez. L’attaccante messicano ha messo a segno un solo gol in 11 partite stagionali. Numeri che non bastano a una squadra costruita per competere al vertice. Già nella scorsa annata, tra campionato e coppe, aveva chiuso con 6 gol in 19 presenze: un bottino insufficiente per un centravanti titolare del Milan. Allegri lo ha difeso pubblicamente, ma in privato avrebbe chiesto maggiore incisività sotto porta e un miglioramento nella partecipazione alla manovra offensiva.
In mezzo a tante ombre, l’unica vera luce resta Luka Modric, arrivato a Milano tra lo scetticismo generale e divenuto rapidamente un leader tecnico. Il croato, nonostante l’età, ha portato qualità, visione e personalità a un centrocampo giovane e disomogeneo. La sua presenza ha aiutato a mantenere equilibrio in diversi momenti complessi della stagione. Anche Samuele Ricci, tra i nuovi acquisti, ha offerto solidità e dinamismo, diventando una delle note più liete in un avvio di campionato al di sotto delle aspettative.
Il pareggio di Parma, oltre a rallentare la corsa dei rossoneri, riapre il dibattito sul mercato estivo del Milan. Gli investimenti pesanti non hanno ancora trovato giustificazione in campo, e il rendimento discontinuo di molti nuovi arrivati spinge la dirigenza a riflettere in vista delle prossime finestre di mercato. Allegri, dal canto suo, chiede tempo e continuità: l’obiettivo resta competere per lo scudetto, ma servirà una reazione immediata, a partire dal derby, dopo la sosta.
