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E così La Russa ha fatto infuriare i tifosi del Milan

La Nazionale azzurra è ripartita da Rino Gattuso. Una scelta netta, arrivata dopo l’esonero di Luciano Spalletti, che ha diviso il mondo del calcio e non solo. Tra i più critici c’è Ignazio La Russa, presidente del Senato e tifoso dichiarato dell’Inter, che ha usato i microfoni di Radio Rai per esprimere tutto il proprio dissenso. «Ho telefonato a Gravina prima della nomina e gli ho espresso i miei dubbi», ha dichiarato durante la trasmissione La politica nel pallone.
Per La Russa, Gattuso non è il simbolo del calcio italiano. «Quando Gravina dice che Gattuso è un simbolo del nostro calcio io dico che non è proprio esatto. Semmai lo è Buffon, che forse è dietro questa decisione. Allora tanto valeva fare Buffon selezionatore». Poi l’elenco dei nomi che, secondo lui, incarnano davvero l’idea di calcio italiano: «I simboli del nostro calcio sono altri, molti non sono allenatori, come Totti e Del Piero, poi ci sono Cannavaro, Nesta, Pippo Inzaghi… Il nostro calcio non è un calcio da Ringhio, ma è quello dei Rivera, Baggio, Del Piero, Zenga». Non manca neppure una stilettata sulla mancanza di un piano B: «Ranieri, Mancini, Mourinho… ci si doveva pensare prima».
Le dichiarazioni hanno fatto rapidamente il giro dei social, innescando una reazione veemente soprattutto tra i tifosi del Milan. Sulle pagine Instagram e Facebook di Noi Milan, commenti duri e ironici: «Gattuso campione del mondo, vincitore di Champions… Per fortuna che La Russa fa il tifo per l’Inter», scrive un utente. La difesa è compatta: c’è chi ricorda che l’attuale ct ha più titoli di tanti altri candidati e chi chiede, semplicemente, di lasciarlo lavorare.

