Il Milan riparte, ma deve fare chiarezza su Ibrahimovic

Reduce da una stagione chiusa con più delusione che soddisfazione, il Milan guarda avanti con determinazione e l’obiettivo di costruire un futuro più solido. Tra campo e scrivanie, il club sta cercando una nuova identità, più coesa e funzionale. Al centro della discussione, ai piani alti di via Aldo Rossi, c’è anche Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor di RedBird, fino a poche settimane fa figura centrale nella quotidianità del club. Il suo carisma non si discute, ma la questione, ora, è di natura operativa.

A sollevare il tema è il giornalista Paolo Condò in un intervento su Sky Calciomercato – L’Originale, un’analisi diretta sul ruolo dello svedese all’interno del Milan: «O si mette da parte lui o deve trovare un ruolo che in questo momento manca. Ad esempio, chi verrà a parlare. Dovrebbe venire Tare», ha detto. La posizione di Ibra, infatti, resta poco definita: presenza forte, ascoltata, ma senza un incarico formale chiaro. Una situazione che, secondo Condò, richiede un passaggio netto. Dello stesso parere anche Fernando Orsi, ex rossonero: «Per il bene del Milan, in questo momento Ibra dovrà trovare una soluzione per andare d’accordo con tutti. Il Milan ha rimesso a posto la dirigenza. Ibra potrebbe fare anche il DG».

Zlatan è oggi una figura carismatica e influente, ma serve chiarezza sul suo peso all’interno delle decisioni. Il club ha bisogno di strutture chiare, di ruoli definiti e di una voce forte che possa rappresentarlo all’esterno. Se l’idea è dare continuità al progetto, sarà fondamentale capire dove e come inquadrare l’ex attaccante. Dentro il Milan, oggi, si lavora per trovare equilibrio tra passato e futuro. E Ibrahimovic, con il suo temperamento e la sua storia, può essere una risorsa decisiva. A patto di trovare il giusto spazio.