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Modric al Milan «non ha senso»: Bargiggia scuote il dibattito

Paolo Bargiggia critica l’idea di Modric al Milan nel podcast Centrocampo: parole dure contro i veterani del calcio italiano e sul modo di fare giornalismo oggi.
Paolo Bargiggia, volto noto del giornalismo sportivo, ha lanciato un attacco diretto durante un’anteprima del podcast Centrocampo. La puntata integrale andrà in onda oggi, lunedì, alle 14, ma il trailer condiviso sui social ha già fatto discutere.
Nel video, il giornalista ha espresso un giudizio netto su alcuni giocatori di lunga carriera, in particolare su Luka Modric, nuovo volto del Milan di Allegri. Bargiggia non ha usato mezzi termini: «Modric al Milan, Dzeko, Vardy… Giocatori finiti: chi ti paga per vedere un cimitero degli elefanti simile? Hai preso Ricci pagandolo 25 milioni e giochi con uno di 40 anni?». Un passaggio che ha immediatamente fatto il giro del web, toccando un tema caldo per il club rossonero: il bilanciamento tra esperienza e rinnovamento della rosa.
Le parole di Bargiggia, taglienti e dirette, colpiscono nel segno di un dibattito più ampio: fino a che punto può spingersi una squadra che punta alla crescita sostenibile nel richiamare veterani illustri?
Un affondo contro i “veterani di lusso”
La frase sul “cimitero degli elefanti” non è casuale. Bargiggia ha voluto sottolineare la difficoltà del calcio italiano nel rinnovarsi. Per il giornalista, continuare a puntare su profili ultratrentenni non può essere la risposta per restare competitivi in Europa.
Il Milan, in effetti, ha impostato una strategia chiara, basata su sostenibilità economica e valorizzazione tecnica. Modric, con i suoi 40 anni, è un’icona mondiale ma anche un simbolo di un calcio passato, fondato su ritmi e dinamiche che oggi il club di Milanello sta cercando di superare. Ma la realtà dice altro. In queste prime giornate di campionato Modric ha dato una scossa al gruppo di Allegri, imprimendo una svolta evidente. Ha portato leadership, ordine tattico e una qualità tecnica fuori categoria, influenzando sia gli allenamenti sia le partite ufficiali. Alla luce di questo impatto, le parole di Bargiggia suonano decisamente fuori fuoco.
Al tempo stesso, le sue dichiarazioni coinvolgono anche altri campioni di lungo corso come Edin Dzeko e Jamie Vardy, accomunati da una parabola simile. Bargiggia, con toni provocatori, mette in discussione il valore di un calcio troppo legato alle glorie del passato. Il messaggio è chiaro: per restare competitivi serve coraggio, non nostalgia. Sarà…
Una riflessione anche sul giornalismo sportivo
Oltre alle critiche tecniche, Bargiggia ha voluto lanciare un messaggio sul suo mestiere, sempre più condizionato da logiche mediatiche e social. «Adesso purtroppo le interviste vengono fatte da persone teleguidate con un auricolare che non sanno nulla di nulla. Litigare vuol dire aver fatto bene il proprio lavoro: non ho piegato la schiena di fronte a nulla, nemmeno di fronte ad aggressività verbale».
Un passaggio che racconta la sua visione del giornalismo sportivo: diretto, autonomo, privo di compromessi. Parole che risuonano in un momento in cui l’informazione sportiva vive un equilibrio fragile tra intrattenimento e analisi. Il Milan e Modric diventano così il pretesto per un discorso più ampio, che riguarda la qualità della comunicazione e la libertà di critica.
Oggi, con l’uscita della puntata integrale del podcast Centrocampo, il dibattito promette di allargarsi. Le parole di Bargiggia dividono, ma non lasciano indifferenti.

