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San Siro, svolta storica: c’è l’intesa tra Comune e club, ora il voto finale

Esterno dello stadio San Siro con piazzale vuoto in una giornata di sole

Il sindaco Sala conferma l’intesa con Inter e Milan, ma la decisione finale spetta al Consiglio comunale entro fine mese.

Oggi Palazzo Marino compie un passo chiave verso una delle decisioni più delicate della storia recente di Milano: la vendita dello stadio di San Siro e delle aree circostanti ai due club della città, Milan e Inter. Il tempo stringe: l’ombra del vincolo sul secondo anello incombe e, senza una mossa rapida, l’ipotesi di abbattere l’impianto rischia di svanire per sempre. Per il sindaco Giuseppe Sala e per le società sportive coinvolte, la giornata odierna segna soltanto l’antipasto di un percorso che si concluderà a fine mese con il voto in Consiglio comunale, il vero spartiacque della vicenda. Intanto, sul tavolo rimane anche la possibilità alternativa di puntare su aree differenti, già sondate nei mesi scorsi.

Le dichiarazioni del sindaco Sala e l’accordo con Milan e Inter

A confermare la svolta è stato lo stesso primo cittadino, che a Rtl ha dichiarato: «Se tutto va bene, domani (oggi, ndr) dovremmo andare in Giunta, perché di fatto con i club siamo arrivati a un accordo». Sala ha aggiunto: «La Giunta risolverà il suo compito con una delibera, penso proprio positiva, rispetto a questo progetto. Porterò in Consiglio la delibera e supporterò l’approvazione. Voterò a favore, poi deciderà il Consiglio comunale. Il tutto entro fine mese».

Il patto raggiunto con Inter e Milan si fonda sulla valutazione dell’Agenzia delle Entrate, che ha stimato stadio e terreni in 197 milioni di euro. Il Comune parteciperà ai costi per il rifacimento del tunnel Patroclo e per le bonifiche, con un contributo ridotto da 36 a 22 milioni dopo le pressioni del Partito Democratico. Una scelta che esclude la spesa pubblica per la rifunzionalizzazione dello stadio.

Le prossime mosse e le incognite legate al voto in Consiglio

Il passaggio in Giunta rappresenta soltanto il primo atto. A fine settembre toccherà al Consiglio comunale, dove la maggioranza rischia di spaccarsi: i Verdi restano contrari alla vendita, mentre altri gruppi attendono di valutare i dettagli della delibera. Se l’aula dirà no, l’impianto resterà in piedi e i due club dovranno virare su altre soluzioni. Il Milan, già attivo sull’area di San Donato con un investimento da 55 milioni, difficilmente affronterebbe in solitaria un progetto dal costo elevato. L’Inter, per ora, non ha mai ufficializzato aperture in quella direzione. Se invece arriverà il via libera, scatteranno con ogni probabilità ricorsi da parte degli oppositori.

La scadenza del 10 novembre incombe e per Comune e club diventa una corsa contro il tempo. L’obiettivo è chiaro: consegnare entro il 2031 un nuovo stadio pronto per ospitare l’Europeo 2032. Ma mentre il Meazza si prepara a celebrare i suoi 100 anni, resta in bilico tra gloria passata e un futuro ancora tutto da scrivere.

Mascotte Milanello con bandiera rossonera sul campo di San Siro durante una partita del Milan
La mascotte del Milan, Milanello, anima il pubblico sventolando il vessillo rossonero prima del match a San Siro (fonte: AC Milan)

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