Alvaro si racconta alla Gazzetta senza veli. La sua battaglia più difficile non si è giocata su un campo da calcio, ma nella testa: «Ho vissuto sul filo tutta la mia carriera. Stavo malissimo, e quando stai così non conta nulla: soldi, posizione, affetti, niente». La risalita è cominciata lontano da Milano, grazie al sostegno di chi non ha mai smesso di crederci. Oggi Morata cammina con uno sguardo diverso, consapevole di aver lasciato indietro una parte di sé. Più forte, più lucido, più libero.

Milan-Lecce, l'esultanza di Alvaro Morata dopo il gol dell'1-0
Il Milan “saluta” Theo Hernandez e prepara il colpo dalla Serie A
Forse il Milan vuole richiamare Ambrosini: la risposta in diretta dell'ex capitano