Furlani si autoconferma: è l’unico inamovibile
Il Milan segue la linea imposta da Cardinale, chi decide davvero è lontano da Milano. L'editoriale di Luca Rosia.

All’arrivo all’Olimpico mercoledì sera un tifoso gli ha urlato: «Ti saluta Boban». Giorgio Furlani ha risposto con un sorriso e un pollice alzato, come a voler dire che va tutto bene. In effetti, anche nel pieno della tempesta l’amministratore delegato del Milan mantiene una calma imperturbabile.
La sua posizione non è in discussione, nessuna dimissione all’orizzonte. RedBird giudica positivamente il suo operato, almeno sotto il profilo finanziario. Meno sotto quello sportivo, ma non è il responsabile unico. I conti sono solidi, le entrate superano le uscite, e questo per un fondo di investimento resta l’unico vero obiettivo. Furlani, milanista da sempre, laureato alla Bocconi, con un master alla Harvard Business School, uomo chiave già nel piano Elliott che portò al rilancio del club (e allo scudetto del 2022), resta saldo al timone. E non è un caso che mercoledì sera a Roma sugli spalti ci fosse Gordon Singer, mentre Gerry Cardinale è rimasto a distanza, negli States.