Il giornalista fotografa un quadro critico, in cui il passato viene riesumato non per nostalgia, ma per mettere sotto processo l’era attuale: “Nel mondo Milan si moltiplicano i veleni, le critiche acide, i rimorsi (per l’era Maldini) e tornano le minacce di organizzare oceaniche manifestazioni di dissenso”. La società, nel tentativo di cambiare pelle, avrebbe aperto più ferite di quante ne abbia curate. Gli investimenti sul mercato, lungi dal sedare le contestazioni, hanno acceso altri focolai. Ordine è netto: “Le spese sul calciomercato, generose e ripetute dal club, invece di assolvere proprietà e dirigenti… sono un ulteriore motivo di dibattito interno”.

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