Dall'andata al ritorno, il volto del Diavolo che si appresta ad affrontare la Juventus è completamente diverso rispetto a quello del 22 ottobre scorso. Da primo della classe, il Milan di Stefano Pioli ha subito una serie di intoppi nel corso della stagione culminati in una distanza considerevole dall'Inter e l'eliminazione dalle competizioni europee.

In principio il Milan galvanizzava, oggi non più. Dopo i cinque schiaffoni subiti nel derby, Calabria e compagni sembravano aver posto le basi per una stagione di successo, e invece… Il cammino in Champions League a fine ottobre era promettente, ma la realtà si è presto mostrata più amara del previsto. Ora, l'eliminazione dall'Europa League per mano della Roma e una nuova sconfitta contro i nerazzurri di Simone Inzaghi hanno spento anche i residui entusiasmi di squadra e tifosi.

Pioli alla vigilia di Juventus-Milan

Stefano Pioli non nasconde le difficoltà del momento. Gli ultimi dieci giorni dei rossoneri sono stati tra i più complicati da quando siede sulla panchina del Milan. Così il tecnico in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Juve:

In questi quasi cinque anni non ci sono state vie di mezzo. O momenti molto positivi o momenti molto negativi. Non so dire se questo è il più negativo, ma è il più vicino e quindi anche il più doloroso. Se potessi cambiare il risultato dei derby darei tutto quello che ho, ma non si può più fare. Io per primo devo avere le spalle larghe, capire che fa parte del gioco e del mio lavoro. Dobbiamo dimostrare fino alla fine chi siamo.

Verso Juventus-Milan: le scelte tattiche

Per la partita di domani contro la squadra di Max Allegri, Pioli è costretto a fare i conti con alcune assenze: Bennacer ad esempio non sta benissimo, Calabria e Theo Hernandez sono out per squalifica. Adli sarà chiamato a giocare un ruolo chiave in mezzo al campo:

Bennacer non è al massimo - dice il tecnico - e Yacine in fase difensiva è molto attento, da questo punto di vista è il più affidabile.

La fascia di capitano allo Stadium verrà indossata da Rafa Leao, simbolo di un Milan che cerca disperatamente figure di riferimento in un momento di apparente leadership vacillante:

Rafa la sta vivendo come tutti i suoi compagni e come tutti noi. È stato un dolore forte perdere il derby e vedere i nostri rivali festeggiare. Non ci resta che reagire con le prossime partite. Non possiamo fermarci a queste delusioni subite e date ai tifosi, servono orgoglio e compattezza fino alla fine.

Leao volto sconvolto triste milan

In campo un Milan a testa alta

Pioli lo dice a chiare lettere: il Milan è il Milan, non può pensare di arrendersi, deve lottare sempre fino all'ultimo per difendere il proprio onore. Oggi, poi, c'è un secondo piazzamento in classifica che non porta trofei ma che resta comunque un traguardo importante (per la Proprietà soprattutto):

L’obiettivo è vincerle tutte, domani dovremo lottare come se fosse l’ultima partita. Voglio un Milan concentrato, per superare un avversario che sta bene, c’è da difendere il secondo posto. L'Inter è più forte, continua, solida e noi non siamo riusciti a mantenere il suo livello ma non siamo gli unici: l’Inter da quattro anni ha la rosa più forte e ha vinto solo due scudetti, noi non abbiamo mai avuto la squadra più forte ma abbiamo lottato per il vertice e mentalmente abbiamo dato tutto. Se è mancato equilibrio? Aspettiamo la fine della stagione e faremo tutte la valutazioni.

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