Quarant'anni fa, di fronte a una tragedia che scosse profondamente il mondo del calcio milanese, nacque una storica intesa tra le due tifoserie più accanite della città, quelle di Milan e Inter. Dopo la morte di un giovane tifoso nerazzurro, avvenuta nei pressi di San Siro, i capi ultras di entrambe le squadre decisero di stringersi la mano e di dar vita al "patto di non belligeranza", una sorta di trattato di amicizia che ha resistito fino ad oggi, impedendo che le rivalità sfociassero in violenze.

Milan e Inter, storica intesa tra gli ultras

Tutto ebbe inizio nel lontano 1981, anno in cui si giocò a San Siro il primo dei tre "Mundialito" degli anni Ottanta. Oltre a Milan e Inter, scesero in campo squadre del calibro di Peñarol, Feyenoord e Santos. Tuttavia, fu un tragico evento a dominare le cronache di quel derby: la morte di Vittore Palmieri, un giovane tifoso nerazzurro coinvolto negli scontri post-partita. Di fronte a questa tragedia, le curve decisero di unirsi in un patto di mutuo rispetto:

Niente più scontri tra di noi, altrimenti ci scappa il morto. Di nuovo.

Da allora, nonostante rare occasioni di tensione, le curve hanno mantenuto fede all'impegno preso.

Un equilibrio fragile

Nonostante l'accordo abbia garantito anni di relativa pace, alcune frizioni hanno rischiato di compromettere l'equilibrio raggiunto. Un esempio recente (della scorsa stagione) è stato l'episodio legato a Federico Dimarco, difensore dell'Inter, il quale, dopo aver eliminato il Milan in semifinale di Champions League, intonò al megafono un coro provocatorio nei confronti della tifoseria rivale. La reazione degli ultras rossoneri non si fece attendere, sfociando in minacce e tensioni verso il calciatore di Inzaghi. Tuttavia, la situazione si risolse rapidamente con le scuse di Dimarco e un chiarimento tra le parti.

Curva Nord Inter San Siro

Curva Nord e Curva Sud, un patto che resiste

L'attuale capo ultrà dell'Inter, Marco Ferdico, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha sottolineato l'importanza del "patto di non belligeranza":

È una garanzia per tutti, altrimenti Milano sarebbe un campo di battaglia.

La partita di questa sera (fischio d'inizio ore 20.45), in cui l'Inter potrebbe vincere lo scudetto della seconda stella, sarà un altro test importante per l'intesa raggiunta quarant'anni fa.

LEGGI ANCHE .embed-comment-icon { display:inline-block; width:20px; height:20px; background-color:transparent; background-repeat:no-repeat; background-size:20px; background-position:center; transition:background .1s ease-in; position:relative; top:5px; background-image:url("data:image/svg+xml;charset=utf8,%3Csvg%20xmlns%3D%27http%3A%2F%2Fwww.w3.org%2F2000%2Fsvg%27%20viewBox%3D%270%200%2020%2020%27%3E%3Cpath%20d%3D%27M5%202h9q.82%200%201.41.59T16%204v7q0%20.82-.59%201.41T14%2013h-2l-5%205v-5H5q-.82%200-1.41-.59T3%2011V4q0-.82.59-1.41T5%202z%27%20fill%3D%27%2382878c%27%2F%3E%3C%2Fsvg%3E") } @media screen and (min-width: 481px) { .slyvi-news-embed-wrapper img { max-width: 250px; } }

Vigilia Milan-Inter, Pioli in conferenza: «La squadra può ancora dare tanto»
Quale eredità lascerà Stefano Pioli a Milanello dopo quattro anni e mezzo di alti e bassi? Mentre si avvicina il derby...
Milan-Inter, Pioli in conferenza: «La squadra può ancora dare tanto»

Vigilia Milan-Inter, Pioli in conferenza: «La squadra può ancora dare tanto»
Pioli sposta Leao: la mossa che potrebbe sorprendere l'Inter