La contestazione che ha attraversato il pomeriggio di sabato e in serata Milan-Monza ha fatto rumore anche oltre i confini. Il malumore del tifo organizzato rossonero ha assunto i contorni di una vera e propria protesta strutturata, pianificata nei dettagli, con una marcia che ha unito Casa Milan a San Siro e con cori che hanno riportato in vita memorie recenti e meno recenti. A farne le spese è stata la proprietà americana del club, e tutto l’ecosistema dirigenziale, finiti nel mirino per scelte ritenute distanti dalla storia e dall’identità milanista. Non solo una questione di risultati o di mercato: il dissenso ha radici più profonde, che affondano in una rottura affettiva.

Il messaggio d'amore di Florenzi al Milan