Atmosfera vivace, emozioni palpabili: Milan-Inter è stato un derby carico di aspettative. Più per i tifosi interisti ovviamente, la cui eccitazione ha coperto il cielo del Meazza sin dall'arrivo dei pullman nel pre partita. Più riflessivi i sostenitori del Diavolo, speranzosi di rovinare la festa ai cugini (alla vigilia a un passo dallo scudetto): un sentimento mai abbandonato per tutta la serata.

Quasi 76mila a San Siro per il derby

Predominante sugli spalti la presenza rossonera (altra ovvietà). Il sostegno per l'Inter tuttavia non è mancato: gli ospiti si sono “imbucati” qua e là nei vari settori del Meazza, escluso naturalmente i tre anelli blu, lì c'è la tana dei Banditi. Poco prima del fischio d'inizio le curve hanno celebrato il derby come tradizione vuole, proponendo due spettacolari coreografie: la Curva Nord ha esposto la seconda stella, la Sud invece l’immagine di una colf che fa piazza pulita dei cugini, raffigurati come i sorci dello street artist.

Cori e sfottò hanno riempito San Siro, con il secondo anello verde che non ha smesso di sostenere Lautaro e compagni fino all'ultimo secondo. Neanche il gol di Fikayo Tomori, che ha per un istante riacceso le speranze del Milan, ha scalfito la determinazione degli interisti.

Milan, silenzio e rassegnazione al fischio finale

Al triplice fischio, sul 2-1 per l'Inter, è esplosa in campo e sugli spalti la festa nerazzurra. Rapida e silenziosa la fuga del popolo milanista (anche la squadra di Pioli è corsa in fretta e furia negli spogliatoi senza presentarsi sotto gli ultras come fa di consueto). Un momento di accesa delusione mista a un evidente imbarazzo.

San Siro sembra un rave

La serata si è spenta - per così dire - con la decisione del Milan di coprire i festeggiamenti dei cugini pompando nelle casse dello stadio musica techno ad altissimo volume (che ha alimentato anche qualche polemica tra i giornalisti presenti, al lavoro in tribuna stampa). Quello del club rossonero è stato un tentativo poco elegante di sovrastare, almeno a livello acustico, l'irrefrenabile gioia della squadra di Inzaghi e i cori in Curva Nord. A far da cornice fuochi pirotecnici attorno alle torri del Meazza e i tradizionali caroselli, che hanno tenuta sveglia Milano per quasi tutta la notte. Come preannunciato alla vigilia, in città e allo stadio è stato un derby nel segno del rispetto, senza scontri né tensioni. Alla fine, bene così.

Calhanoglu con il cartello Campioni

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